… dopo i tanti anni di malattia (disturbi alimentari), avendo lavorato moltissimo su me stessa, avevo imparato a bastarmi. A non cercare più fuori da me. Nessun appoggio e nessun sintomo, ovviamente!
Stavo finalmente bene nella mia condizione di single.
Una sensazione inedita data la storica spasmodica modalità che avevo di cercare fuori Per colmare il vuoto che avevo dentro.
Finalmente dopo tanto dolore e dopo tanto lavoro introspettivo mi ero trovata.
Stavo bene senza se e senza ma.
In modo del tutto naturale e, non programmato, nel 2001 ho iniziato la mia attività di volontariato per sostenere e aiutare chi soffre della stessa malattia di cui ho sofferto io.
Poi è arrivato lui.
Un clinico a dir poco eccellente, Abbiamo cominciato a collaborare e reciprocamente a portarci nei nostri tanto diversi ma altrettanto uguali mondi.
A dir poco straordinario!
Ho trovato me e poi ho trovato lui: Matteo l’uomo che poi è diventato mio marito. Anzi, a dire il vero è stato lui a trovare me… aveva letto il mio libro autobiografico e ne era rimasto colpito, così mi ha contattata.
Un’affinità incredibile sia professionale che umana nella totale condivisione della gioia di dare gioia e di riceverne.
Siamo stati insieme per circa 15 anni durante i quali abbiamo condiviso 24 ore su 24 tra lavoro e vita privata.
Mai un litigio e mai una parola fuori posto… tutto inedito rispetto alla mia storicità.. (ognuno di noi può crearsi e cambiare la vita che vuole e che lo fa stare profondamente bene.)
Con amore, impegno e rispetto siamo stati un noi che non ha mai perso di vista l’individualità dell’altro.
Un amore grande, per usare un eufemismo.
Una delle tante cose belle fra di noi era quella di imparare dall’altro umilmente.
Ma di cose belle ce ne erano davvero un’infinità.
Lui era l’uomo con cui desideravo invecchiare e con il quale avevamo progettato tante cose per il nostro futuro.
Quante cose e situazioni in tutti questi anni.
Non dimenticherò mai il giorno della diagnosi Che fecero a mio marito.
Non dimenticherò mai l’incredibile Calvario che ha vissuto lui e anche io.
Non dimenticherò mai il momento in cui ha esalato l’ultimo respiro fra le mie braccia.
Ma soprattutto Non dimenticherò mai, con infinita gratitudine, quello che noi due insieme siamo stati.
Il mio Matteo non c’è più, ma quello che noi siamo stati insieme ci sarà sempre e per sempre.
Ho imparato a caro prezzo ad essere positiva e mi sento di scrivere che nonostante l’epilogo personale, da queste malattie come la leucemia Si può guarire.
Come dico spessissimo la sofferenza non deve mai andare sprecata… va compresa, rielaborata e investita.
È stato un periodo incredibilmente intenso durante il quale, Come spesso accade, tutto è successo insieme: la morte del mio Matteo, la morte del nostro adoratissimo gatto Lucio e la morte della nostra piccolina e cioè la nostra cagnolina Agata. (più una serie di altre cose che non sto qui a scrivere per non tediare nessuno).
Si sa: quando ne comincia una, tutte le altre arrivano a valanga.
Mi scuso Dato che sto per ripetermi: il punto non è quello che accade, seppur tragico, bensì come ognuno di noi sceglie di reagire agli accadimenti.
Anni fa quando a causa della mia malattia ero vicina a morire… Ho scelto la vita… quando ho perso il grande amore che abita nel mio cuore Ho nuovamente scelto la vita.
Approfitto di questa riflessione per esprimere in forma scritta l’incredibile gioia che ho nel collaborare al centro MondoSole anoressia bulimia binge disturbi alimentari (dipendenze) con due clinici Davvero davvero davvero eccelsi. Condivisione passione e competenza!
Ho conosciuto diverse persone che hanno avuto la stessa malattia di mio marito e oggi, a distanza di anni, stanno bene.
È una grande felicità incontrarle e vederle sorridere nonostante la sofferenza passata.
Da anni, Come dico spesso, sono ammalata di positività.. e da questa “malattia” non vorrò mai guarire.
Amici, ragazzi, Signori si può guarire, ma c’è bisogno di aiuto da parte di ognuno di noi Per sensibilizzare e far conoscere ai più le cause sociali in cui crediamo.
Non smetterò mai di gridare che dai disturbi alimentari Si può guarire.
E nel contempo non smetterò di gridare che dalla leucemia Si può guarire… la ricerca ha fatto passi da gigante e ringrazio per l’esistenza di associazioni come l’ADMO Federazione Italiana ONLUS che si spende senza mai risparmiare le forze al fine di avere quanti più donatori di midollo osseo possibili… perché i donatori non sono mai abbastanza, perché un donatore con un piccolo gesto può salvare una vita.
Ho assistito a diversi decessi proprio perché non arrivava un donatore compatibile.
Credo fortemente nell’Unione e nell’alleanza positiva su tutto ciò che è importante e che ha un valore emotivo che riguarda il vivere.
Ogni delusione e ogni dolore, per quanto amaro, ci porta degli insegnamenti… da lì ognuno di noi sceglie Che tipo di persona vuole diventare, perché gli eventi della vita ti cambiano.
Nel mio piccolo continuerò sempre a spendermi per chi soffre e per chi è fragile… e spero di cuore che lo faremo insieme e uniti.
Quindi Avanti tutta e energia, perché come ho detto il giorno del funerale di Matteo la vita ci può piegare ma non ci spezza (Non permettiamolo)!
Dal mio cuore al vostro!