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DCA La gratitudine verso qualcuno è per me la più grande forma di vicinanza e il sentimento più bello che si possa nutrire.

by ChiaraSole

DCA La gratitudine verso qualcuno è per me la più grande forma di vicinanza e il sentimento più bello che si possa nutrire: A volte sento il bisogno di esprimere in forma scritta quello che penso.

Chiara lo sa, mi piace mandare mail per esprimere la mia gratitudine.
Quale momento migliore di questo di emergenza mondiale!

La gratitudine verso qualcuno è per me la più grande forma di vicinanza e il sentimento più bello che si possa nutrire.
È qualcosa di raro e a volte è difficile esprimerlo a parole.

È ciò che provo nei vostri confronti e che oggi sento anche, finalmente, nei miei.
Mi sento grata di aver avuto la possibilità di assaporare la vita.

La vita che ho cercato di cancellare in ogni modo, che avevo smesso di amare o che forse non avevo mai amato.
Solo Chiara ha visto quella ragazzina che ha messo piede per la prima volta a MondoSole.

Ricordo gli occhi dei miei genitori, il fatto che non potessimo essere lì, a chilometri di distanza da casa, perché loro non avevano più l’affidamento sanitario; ma soprattutto ricordo la mia disperazione che conteneva solamente delusione. Delusione di mille percorsi falliti, di immagini fastidiose di mesi di psichiatria impresse nella mente e anni di malattia, i TSO.

Oggi mi sento grata di averla provata, non era altro che il mio estremo desiderio di vita.

Oggi mi sento grata di aver avuto un’altra possibilità dopo il nero che mi ha accompagnato per quindici anni che mi sono sembrati cinquanta.

Non avrei mai pensato che la mia dipendenza potesse lasciarmi, o meglio che io potessi non averne più bisogno. Ed è forse quando non hai più bisogno di qualcosa che cominci ad amare, a capire, a costruire, a vivere.

Oggi sento di aver costruito tanto. Nonostante la mia giovane età, sento di avere delle consapevolezze salde dentro me che, anche se non è sembrato, mi hanno accompagnata in questi mesi difficili e mi hanno permesso di rimanere a galla, di sbracciarmi per capire, tentare, sbagliare.

Oggi vi ringrazio per la comprensione che avete dimostrato nei miei confronti quando ho sentito il terreno crollarmi sotto i piedi, la stessa comprensione che ho sentito fin dal primo momento che ho varcato la soglia di MondoSole: quando non avevamo ancora inventato il mosaico col sole all’ingresso e Matteo mi chiedeva se sapessi la differenza tra una pentola e una padella (ahahaha), d’altronde avevo appena quindici anni!

È a quella comprensione che mi sono aggrappata con le unghie e con i denti e che oggi sento ancora da parte di attori diversi. Gli attori nuovi sono Even e Fiorella, ma passione, intensità, voglia di mettersi in gioco, capacità di empatizzare rimangono delle costanti che non abbandoneranno mai questo luogo, luogo che considero anche una sorta di “casa”.

Forse il vostro “lavoro” consiste proprio nel dare “possibilità”.

Possibilità di scoprire che c’è una vita dietro la malattia che va indagata, interrogata, accolta.
La possibilità di scoprire che ciò che si vede spesso è solo il riflesso di ciò che non si vuole vedere.
La possibilità di poter sbagliare.
La possibilità di cambiare.
In fondo “Cambiare il modo di vedere le cose cambia le cose”…

Mai come oggi sento dentro la frase che dice “Non siamo sicuri che le parole possano salvare delle vite, ma sappiamo con certezza che il silenzio uccide”.

Grazie per avermi dato una seconda possibilità, la possibilità di parlare. Tutti la meritiamo.

Oggi però io ne sono certa. La parola ha salvato davanti ai miei occhi tante vite, compresa la mia.

Grazie per questo e per molto altro.
Lisa

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