Bulimia, Binge Eating campagna di sensibilizzazione:
UN PIACERE CHE TORTURA
Gabbia, prigione, tunnel, bestia, mostro… Tutti appellativi consoni a descrivere un male massacrante del quale “non si riesce a fare a meno”.
La compulsione sintomatica (del binge eating e della bulimia) diventa sempre più un bisogno insaziabile.
Qualcosa di cui si ha bisogno, qualcosa che è necessario. Qualcosa alla quale non si riesce a dire NO! Non esiste forza di volontà né decisione di fronte a quel bisogno distruttivo, invalidante e che mette a rischio anche la vita.
Chi ne soffre non può scegliere se andare a fare una passeggiata o mangiare!!! DEVE MANGIARE!!! Non può scegliere perché quella prigione ha sbarre molto potenti!
Un bisogno che porta, a posteriori, sensi di colpa devastanti e che fanno sentire soli, sporchi, non degni di nulla e nessuno!
Quel senso di instabilità, la sensazione di non avere la possibilità di decidere, la terribile sensazione di essere totalmente impotenti verso se stessi è indescrivibile.
Il sollievo, paradossalmente, arriva solo nel momento in cui si agguanta quel maledetto cibo. Incredibilmente quella stessa tortura diventa un godimento. Un piacere di cui ci si vergogna e per il quale ci si sente morire ed è proprio quello stesso godimento che porta alla #dipendenza sintomatica.
Per questo “UN PIACERE CHE TORTURA” e del quale sembra che non si riesca a fare a meno.
Sembra impossibile vivere senza cibo amato e odiato, vivere senza bulimia e/o binge eating, anzi, fa #paura anche solo l’idea, perché per quanto dolorosa quella realtà la si conosce; una vita senza SPAVENTA INCREDIBILMENTE perché si tratta di un cambiamento grande, nuovo!
A momenti si vorrebbe un cambiamento totale, a momenti no. Ma ciò che sembra impossibile è spesso fattibile! Non dall’oggi al domani… non con il “tanto amato” TUTTO E SUBITO, BENSÌ’ CHIEDENDO AIUTO E PORTANDO AVANTI NEL TEMPO UN PERCORSO IN CUI SI CREDE!
ChiaraSole Ciavatta
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