dimagrire disturbi alimentari: testimonianza e riflessione
dimagrire disturbi alimentari: Riprendere in mano la mia vita è stato tanto faticoso.
All’inizio del mio percorso di cura a MondoSole tutto era deformato, partendo dal corpo, infatti il mio obiettivo (sintomatico) era dimagrire dimagrire dimagrire e dimagrire pensando che così avrei avuto una vita felice, iniziare ad uscire e cercare anche un lavoro. Pensavo che dimagrire fosse la soluzione a tutto. Un martello nella testa che diceva sempre che dovevo dimagrire…. allora ancora non vedevo ne sentire che questo costante pensiero era parte integrante della malattia.
Ma ho scelto di continuare ad interrogarmi nonostante la voce della malattia si focalizzava su dimagrire–corpo-cibo e quindi di non rimandare la mia vita assecondando gli schemi malati.
Trovato il lavoro ho ricominciato ad abbuffarmi e vomitare, perché?????? Ho compreso la motivazione: Desideravo inconsciamente sabotare e mollare tutto di nuovo. Ma, con fatica, non l’ho fatto. Mi sono affidata ai miei operatori e in primis dovevo per forza non assecondare più il sintomo tutelandomi il più possibile con gli strumenti interiorizzati.
Per farlo ho iniziato cosi:
Non volevo più mangiare ma lo facevo,
Non volevo andare a lavorare ma ci andavo (anche se potevo aver avuto ricadute proprio per sabotare la mia crescita),
Volevo solo stare nel letto, ma non lo facevo, mi alzavo ed iniziavo la giornata, portando tutto quello che sentivo ai miei referenti.
Ha fatto malissimo perché mi sentivo tremare le certezze malate, scoperte, non capita e arrabbiata in quanto pensavo che non era un bene per me, ma è stato proprio andando contro a quello che voleva la malattia che ho iniziato poi a lavorare su quello che c’era dietro al voler sabotare qualsiasi cosa e al comodo alibi di mettere il sintomo davanti a tutto per annullarmi.
Ho scoperto così il vero mondo deformato che avevo dentro, il mondo interiore che volevo dimagrisse!
Tutto quello che volevo dimagrire era in realtà il mio dolore, la mia confusione, la mia abnegazione nei confronti del mio storico.
La mia infanzia e i traumi vissuti dovevano essere rimossi, tanto facevano male. E allora mi abbuffavo e vomitano tutto quello che non riuscivo a dire, inconsapevolmente.
Non volevo crescere, volevo rimanere bimba perché in debito di tanto affetto da parte di mio babbo, come in attesa di un risarcimento storico di amore che non sarebbe mai arrivato e non volevo responsabilità, come tutte quelle che mi ero presa assorbendo come una spugna i drammi di dipendenza affettiva di mia mamma e la sua isteria. Aveva il potere di buttarmi giù con le parole, le urla e le botte da lividi per poi poco dopo essere la sua splendida figlia.
In tutta questa confusione non avevo scelta, ora si e ho scelto di iniziare a crescere e scavare dentro la mia infanzia da adulta.
Ad oggi sto facendo un grande lavoro per sentire quel dolore rielabolorandolo, a volte mi fa paura ma so anche che mi porterà a stare bene e io voglio con tutta me stessa stare bene.
Posso dire che chiedere aiuto è stata la scelta più bella della mia vita e il ricordo vivo dei periodi più brutti dei disturbi alimentari, della potenza di questa grave malattia fanno parte di me e ne faccio tesoro.
Sara M.